MIA FAIR 28 APRILE 1 MAGGIO

 In Eventi

L’equilibrio tra ciò che succede al di fuori e dentro di noi, è la ricerca costante delle nostre radici identitarie e possiamo paragonarla al viaggio dell’eroe. Ci vuole coraggio ed urgenza per intraprenderlo.

Il progetto curatoriale che desideriamo presentare al MIA 2022, vuole mostrare la tensione di della spinta a tale ricerca che si fa dialogo tra visibile ed invisibile, tra movimento e staticità, tra quiete e tempesta, suscitando domande, curiosità e stupore, attraverso opere dicotomiche.

La sfida è quella di mostrare il legame sottile, ma profondo, tra ciò che appare e ciò che realmente ci muove; attraverso la relazione con i luoghi, le persone o gli oggetti. Due progetti visivamente estranei ma in armonia e in dialogo tra loro.

Un ossimoro l’esistenza umana. L’uomo ancorato a terra ma creato con la stessa sostanza del cielo, per contenere ed attivare la spinta propulsiva verso l’alto.

Abbiamo scelto, per questo tema le opere di Silvia Papa e Matteo Mo, volutamente diverse nella poetica e nell’impatto visivo proprio per rappresentare l’ ossimoro della vita dal gusto forte ma dolce, leggero ma profondo, breve ma eterno. Opere nelle quali possiamo rispecchiarci ritrovando tracce sommerse che ci riportano all’origine.

Le opere presenti nello stand provengono

1. Seconda parte del progettodi Silvia Papa “Sintomalia”prodotto da Shazar Gallery dal titolo “Tracce di scrittura poetica del corpo”

L’accostamento è tra le suggestioni dei particolari, degli sguardi lanciati durante un lungo peregrinare ad angoli disparati e l’emozione che si traduce in movimento corporeo. Forma e sensazione si inseguono, vengono avvicinate, si scambiano e si raccontano in un dialogo poetico aperto. Il corpo pare abbia una memoria che la mente non contiene, quella di una poesia che lo abita. Questo spazio emotivo rarefatto è come un enigma da decifrare; si manifesta come movimento e rivela relazioni tra strati di realtà che solo apparentemente non coincidono.

Le opere in mostra sono 6 dittici di cui cinque 33 x 66 x 4 cm e e uno 52x104x4 stampa fine art su carta Hahnemuhle (ed 5 di 1 + 1AP). Courtesy of Shazar Gallery

2. Previeuw del progetto “Biblical Portraits”di Matteo Mo

Il nuovo progetto che Matteo Mo presenta in anteprima, mira ad attivare una serie di ritratti ispirati a quelli di cui parla la Bibbia provando a riproporre il sunto delle loro storie, attraverso la relazione tra il soggetto ed una serie di oggetti che variano di ritratto in ritratto. Stando a quello che il libro dei libri rivela, siamo di fronte ad esseri umani esistiti realmente, che hanno attraversato epoche storiche ed innumerevoli episodi, dove sono emersi i loro conflitti, le loro vittorie, il loro rapporto col divino e, nel’ osservarli attentamente, potremmo scorgere la stessa sostanza di cui siamo fatti. Come interpretazione l’artista sceglie di utilizzare l’oggetto (o oggetti) come vero e proprio strumento drammaturgico.

Perché Caino porta delle cuffie da ascolto? Come mai Giobbe si rispecchia in una lastra ?

Verranno esposte 4 foto a colori 70X100 cm comprese di cornice con passpartout, stampate su carta hahnemuhle ( ed di 5 + 1 AP)

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